Scavi a Sesto Calende – Oratorio di San Vincenzo

Gli scavi a Sesto Calende presso l’antico Oratorio di San Vincenzo sono parte delle indagini archeologiche condotte dal gruppo di ricerca ArcheoMeMi per ricostruire il popolamento del Basso Verbano nell’antichità. Il progetto, diretto dal dott. Emanuele E. Intagliata, nasce da una collaborazione tra la cattedra di Archeologia Cristiana e Medievale, di cui è titolare il dott. Intagliata e quella di Archeologia Classica, di cui è titolare il Prof. Lorenzo Zamboni. Ad oggi l’area oggetto delle indagini è di proprietà della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico ed è gestita dalla Fondazione Patrimonio Ca’ Granda.

Il progetto ha ricevuto il supporto del Comune di Sesto Calende, che ha concesso uno spazio in comodato d’uso a titolo gratuito da utilizzare come magazzino per lo stoccaggio dei reperti, della Pro Sesto Calende, che ha contribuito alla logistica di cantiere e del Parco del Ticino.

Le attività sul campo nel 2024

Le attività sul campo sono iniziate ad agosto 2024 con prospezioni geofisiche condotte dal dott. Guglielmo Strapazzon. Queste ultime hanno interessato un’area di circa un ettaro situata immediatamente a sud dell’antico Oratorio. A seguito di queste indagini preliminari, è stato deciso di aprire tre saggi (A-C) in zone considerate promettenti per comprendere l’intero arco di vita delle strutture rilevate con il georadar. Il Saggio A ha interessato il settore orientale di una struttura orientata est-ovest e con muro semicircolare rivolto verso est. La struttura è collocata a poche decine di metri a sud-ovest del complesso di San Vincenzo. Il saggio B ha interessato invece l’angolo nord-occidentale di un grande edificio di carattere monumentale le cui funzioni rimangono ancora da chiarire ma che sembra essere cronologicamente antecedente rispetto alla chiesa. Infine il Saggio C ha interessato un ambiente a ridosso degli scavi condotti negli anni Ottanta. Sulla base delle prospezioni geofisiche, l’ambiente sembra essere parte di una serie di stanze aperte verso una grande corte, ma, anche in questo caso, la sua funzione resta da definire. Sembra però evidente che la struttura subì numerosi rimaneggiamenti nel corso della sua lunga esistenza, tra le quali anche l’installazione di alcune sepolture altomedievali nelle sue vicinanze.

Gli scavi hanno visto la partecipazione di un nutrito gruppo di studentesse e studenti – triennalisti, magistralisti, e specializzandi – dell’Università degli Studi di Milano. Quattro visite guidate e gratuite al sito hanno attirato presso l’antico Oratorio centinaia di visitatori solo nel mese di settembre. Studentesse e studenti provenienti da tre istituti scolastici  hanno inoltre potuto vedere gli archeologi al lavoro e le strutture emerse prima della chiusura dei saggi di scavo. Tra il 2024 e 2025 sono previste altri incontri con la cittadinanza, una mostra fotografica e l’installazione di una bacheca informativa nei pressi dell’Oratorio grazie a una collaborazione con il Parco del Ticino.